Recentemente, Luigi Lunari lo ha definito "uno dei più grandi capolavori del teatro in lingua veneta e del teatro del secolo in Italia". La Politica dei villani venne letta da due generazioni di contadini, durante le veglie nelle stalle, alla scarsa luce della lampada a petrolio. Mandata a memoria da molti, ci sono ancor oggi dei vecchi contadini che ne ricordano larghi brani. Alcuni versi, pronunciati a modo di proverbio, sono diventati i cavalli di battaglia della saggezza campagnola.